The Wire - August 2008 review by Jon Dale
Thanks to experimental music's ongoing excavation process, there are plenty of 'unheralded' computer music pioneers floating around currently. How many of them are deserving of attention depends either on your research chops or your tolerance for diminishing returns, but thankfully Die
Schachtel uncovered a gem with Pietro Grossi. Grossi began his career as a concert cellist, but in the early 1960s, his developing interest in
electronic music led him away from his chosen instrument and into software design, generative forms and telematic music.
Musicautomatica (actually a reissue of a vinyl-only limited release on this stylish imprint) opens with "Progetto 2-3" from 196) Realised
at RAI Studio of Musical Pnonology, Milan. it's a beautifully simple composition of mathematical origin. You can hear the process in the periodic, modular shape it takes. bui ita electronic tones speak a gorgeous timbral language, warbling like fluorescent lights on the bend, and buckling like crinkled magnetic tape that's stretched across glass tapehead. The following piece, 1968's "Collage", a determinedly of its time, but Grossi's editing hand keeps this tape work moving at a fierce clip, and its creaking, huffing tonalities and arch juxtapositions make it sound like music
that's constantly at right angles. There's a particularly startling section early on, where fierce feedback leaps out of the right channel and consumes the collage almost whole. The randomised tintinnabulation of 1985's "Unicum swallows the second half of this reissue: weird teaps in volume, swoops through the low register and glitch residue drift across its near 30 minute landscape.
BlowUP - July 2008 review by S.I. Bianchi
Due pionieri nobili della ricerca musicale elettronica italiana tornano nelle edizioni eleganti e raffinate (mai banalmente 'lussuose') della Die Schachtel. "Musicautomatica" di Grossi era stata, cinque anni fa, la prima uscita vinilitica dell'etichetta, che oggi ne ripropone il contenuto in versione CD permettendone finalmente la diffusione ad ambiti potenzialmente più ampi. Le tre composizioni del disco - Progetto 2-3, Collage e Unicum - risalgono rispettivamente al 1961, 1968 e 1985 ed esemplificano bene la ricerca attuata nel tempo dal musicista e visual artist che fu il fondatore dello Studio di Fonologia di Firenze nonché il primo compositore italiano a misurarsi con la computer music. Progetto 2-3 è composto da onde sinusoidali pure che, costruite in base ad algoritmi e calcoli combinatori, si autorigenerano tendendo a una riproduzione potenzialmente infi
nita; un 'luogo sonoro' che anticipa, tocca e per certi versi già oltrepassa le intuizioni del minimalismo. Collage è una sorta di antico progenitore ideale dei rimescolamenti realizzati negli anni '90 tra cut-up e remixing, un'opera aperta per computer music che - come tale - può esser soggetta a variazioni, arricchimenti e modifiche di qualunque tipo e da parte di chiunque, e la cui formidabile modernità è sottolineata dalle parole stesse dell'autore, che nell'idea di "moto perpetuo informatico" gia presagisce temi di stretta attualità odierna come la ridiscussione della proprietà intellettuale della creazione musicale e il concetto di finitezza dell'oggetto discografico. Unicum, infine, è un esempio dello sviluppo attuato da Grossi, e progressivamente radicalizzato, dell'idea di composizione musicale legata a [e materializzazione di) parametri e calcoli altri rispetto alla musica stessa, vale a dire segni, architetture, oggetti e mezzi tecnologici. Aggiungiamo infine che il compositore fu tra i i primi, se non il primo, a misurarsi direttamente con la musica teletrasmessa (un 'concerto telematico' realizzato nel 1970 su linea telefonica): questo CD è un feticcio
irrinunciabile (un po' paradossalmente tale, considerate le idee che ne sottendono e premettono la realizzazione...) per chiunque si interessi, anche casualmente, di musica elettronica.
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